JOHN FITZGERALD KENNEDY

John Fitzgerald Kennedy

John Fitzgerald Kennedy nasce a Brooklyn nel 1917 da una famiglia irlandese emigrata in America. Il padre era presidente della Borsa di Wall Street ed era molto attivo dal punto di vista politico all'interno del Partito Democratico; la madre invece era di umili origini ed incoraggiò il futuro Presidente d'America ad iscriversi all'Università di Harvard.

Accanto ad una prestigiosa formazione scolastica presso Harvard e la School of Economics di Londra, è da menzionare la non meno importante carriera militare di J.F.K.: nel 1941 si arruola come volontario nella Marina Militare e durante la Seconda Guerra Mondiale guida da Ufficiale una piccola unità nel Pacifico. Quattro anni più tardi però viene congedato, seppur con onore, a causa anche dei suoi continui e dolorosi problemi alla schiena. É qui che il giovane Kennedy decide di cambiare rotta e intraprendere la carriera politica.

JFK Marina Militare 1942

L'onore del futuro Presidente non fu solo quello militare, ma anche letterario: da grande appassionato di politica, scrisse un saggio dal titolo "Profiles in courage" in cui citò diversi senatori che, nella storia dell'America, avevano governato il Paese con spirito di patriottismo e senza mai mollare di fronte alle difficoltà, che avevano quindi governato con coraggio. Grazie a tale scritto, Kennedy nel 1957 vinse il premio letterario “Pulitzer”.

Saggio Kennedy

Il primo passo di Kennedy nella politica fu la candidatura al Congresso nell'XI Distretto di Boston, uno dei più poveri della città e da sempre roccaforte democratica. Nel gennaio 1947, a soli ventinove anni, diventò membro della “Commissione educazione e lavoro” della Camera dei Rappresentanti; durante la sua permanenza all'interno della Commissione, dissentì con l'allora Presidente Truman riguardo la condotta della guerra in Corea e in generale sulla gestione della politica estera. Quattro anni dopo, nel 1952, presentò la sua candidatura come governatore dello Stato del Massachusetts, a seguito della rinuncia da parte del democratico Dever.

JFK nel 1947

L'assassinio di Dallas

Il 22 novembre 1963 segna la storia dell'America: il 35° Presidente John Fitzgerald Kennedy viene assassinato a Dallas mentre si trovava a bordo dell' auto presidenziale insieme alla moglie Jackie lungo la Dealey Plaza. 5 secondi e 7 decimi in cui tre colpi di pistola colpiscono alla tempia e alla schiena il Presidente, che si accascia tra le braccia della moglie. In volo verso la Casa Bianca, con a bordo la salma di Kennedy, il vicepresidente Lyndon Johnson pronunciò la formula di rito “Giuro solennemente che eserciterò con fedeltà la carica di presidente degli Stati Uniti e che con tutte le mie forze preserverò, proteggerò e difenderò la Costituzione”. Nonostante l'imminente impegno di indagare sul brutale assassinio di Kennedy tramite l'istituzione della “Commissione Warren”,il neo Presidente fu additato come colui che, in cuor suo, aveva desiderato la morte del predecessore per ottenere la presidenza, secondo la legge del cui prodest.

attentato Kennedy